Stanno bene assieme. Per quel poco tempo in cui riescono a vedersi. Ma così non può durare. Lei sposata con due figli, lui libero, ma senza nessuna intenzione di mettere su famiglia.
Si vedono una, due volte a settimana e tutto quello che fanno è stare a letto.
E’ una storia che va avanti da un anno, ma questo non vuol dire niente. Si sono già lasciati quattro, cinque volte, come ci si può lasciare da amanti.
Lei arriva a dei momenti in cui non ce la fa più. Non le va di mandare la famiglia allo sfascio. Allora pensa che l’unica cosa da fare sia piantarlo, chiudere il libro.
Così un giorno mentre sono a letto lei gli propone una data, una scadenza come con il latte.
“Stabiliamo un giorno. Stiamo assieme fino a quel giorno. Dopo di che ci lasciamo, non ci vediamo più” gli dice.
Lui riflette. In fondo non è una cattiva idea. Sorride tra sé. Forse pensa che il latte per qualche giorno si può bere anche dopo la data di scadenza.
Forse sì …
bello…
(che poi… c’è pure il … latte a lunga conservazione. Ne vogliamo parlare?)
E’ una storia malata, nata male e vissuta peggio. Lui ne approfitta, lei subisce. La scadenza? si può rinnovare. Basta comprare una nuova bottiglia di latte.
No, è acido. Si muore.
mi hai fatto pensare a hong kong express..lì la scadenza sulle scatolette di ananas fissava il termine entro il quale attendere un ritorno, prima di voltare pagina.
Non ho visto Hong Kong Express. Adesso è uno dei film che vorrei vedere 🙂